Cred'egli, o crede il sesto decim'anno,
Come a Madonna in ciel, come a Sovrana:
Non dicon verbo, e manco atto non fannoChe punto arieggi d'amistà profana:
Ma dove corra col sangue il pensieroSallo quel che dei cori è messaggiero.
Quel che ragiona nei taciti sguardi,
Ne l'incontrarsi de le mani erranti,
Nel volgere degli occhi onesti e tardi,
Nel gioir seco stessi ignoti incanti,
E nel patire del parer bugiardi:
Quel che in somma fu sempre degli amanti,
Senza che pur gli bisogni far motto,
Innocente linguaggio... e galeotto.
Non può dar noja anche al più casto e pioLa vecchierella che alla par sonnecchia
Col tardo alano, ed un propizio Iddio
Giova due cori, se l'un l'altro specchia:
Qui dice il novellier che non ardìoSpingere gli occhi ed aguzzar l'orecchia;
Ma crede che sul lido arabo o fracioL'eco sonasse d'un gagliardo bacio.
Di quel che poi seguisse, e se Fulberto
Tornasse o no di Terra Santa in Francia,
Non ebbe e non cercò messaggio certo:
Basti che dove invan ruppero lanciaRicchezza, nobiltà, corona e merto,
Vinse d'un biondo giovincel la guancia:
E che le donne, sien pur buone e chiare,
Non giova di lasciar troppo aspettare.
LA FAVORITA DEL CALIFFO
LA FAVORITA DEL CALIFFO
LA FAVORITA DEL CALIFFO
Se vuoi saper che siaCanzon di gesta e amore,
Prodezza e cortesia,
Iracondia e mercè,
Fa che a le genti moreTu riconduca il piè.
Laggiù tra verdi frondeCarche d'esperie poma
Un candido s'asconde,
A la frescura in senE al vaporante aroma,
Paradiso terren.
Qual con ferrata zampaNe le fumanti arene
Orma il puledro stampa
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Madonna Sovrana Iddio Fulberto Terra Santa Francia
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