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      Ove gli spirti? Ov'è più la Piazzetta?
      In piè dal letticciuol solingo io balzo,
      Di qua, di là, le imposte caccio in fretta,
      E seminudo ancora e ancora scalzoMi fo a godere il suon de la cornetta:
      Pàssan, pàssano! Il grido e il core innalzoAnch'io, mandando a peggior tempo i guai:
      E m'accorgo che un pezzo, affè, sognai.
     
     
     
     
     
     
     
      NOTE ALLA SERIE ANTICANOTE ALLA SERIE ANTICA
     
     
      Anche delle Note? - E perchè no? In queste pagine più familiari, qualche curiosità può essere appagata, qualche confessioncella può rimpiattarsi, che venga accattivandomi, gentili Donne, la vostra indulgenza. E per cominciare, sappiate che, a differenza dalle altre composizioni, le quali ho tutte studiate di prima mano sul vero, la figura del frontispizio, che vorrebbe essere la impersonazione di quest'Odissea, mi fu inspirata da una reminiscenza di Gianpietrino, uno dei più delicati se anche dei meno conosciuti maestri della Scuola Lombarda. Poi valganvi per lo meno come testimonianze di zelo e di buona volontà quest'altri particolari: che mi cercai, e avventuratamente ho trovato, a interprete di quelli fra' miei disegni che non avevo avuto agio di tradurre io medesimo in penna, un valente acquafortista; che fin l'eliotipia non ho patito che fosse esercitata da altre mani se non d'un pittore; che tutti, o quasi, i fregi tipografici ho espressamente tolti da ornamenti e da minii dei migliori tempi del nostro Risorgimento; che la legatura anch'essa feci studiosamente riprodurre da un esemplare insigne nell'arte, appartenuto già a Caterina de' Medici; e che ogni cosa, sino alla carta e ai caratteri, fu fabbricata apposta, e uscì da mani italiane.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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