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      Due per adozione sono d'altrui; in casa Paolo, io vecchio e solo rimango. Ma della domestica strage mi consolano le pubbliche fortune.»
      Come fosse stato quel trionfo emiliano sopra ogni dire magnifico, per incredibile copia di armi, di monete, di vasellami, di preziosità d'ogni sorta rapite al nemico, è superfluo ch'io vi ricopii: ma non superfluo che udiate dal medesimo istorico romano come a molti degli spettatori di quella processione, e non certo d'animo tenerissimi, fosse stato impossibile trattenere le lagrime allo spettacolo dei figliuoli del re, quasi per l'acerba età ancora ignari della gravezza del proprio destino; ai quali i concaptivi, stendendo le supplichevoli braccia, insegnavano a invocare la compassione del popolo. (Tit. Liv. Hist. XLI a XLVI).
      Che uno dei figliuoli di Perseo venisse addetto all'arte del tornio, si legge negli antichi. Il Mommsen con altri aggiunge che finì scrivano. Ma che cosa della posterità di lui accadesse, io potrei dirvi d'averlo scoperto in un papiro ercolanense, se fossi uno scrittore di grido: non lo essendo, e non volendo farla da quel che non sono, vi ammonisco invece di non cercare altrove che ne' miei versi la gente Vulcea, che altrove non trovereste. Lo che non torrà, spero, che alla mia povera Delia vogliate bene quanto gliene vollero Arria e Domitilla mie, gentildonne delle quali nelle più autentiche istorie potrete trovare, se non le uguali, le perfettamente consimili.
      Non è da credere che, anche quando, verso la metà del primo secolo, la luce del periodo augusteo fu troppo rapidamente andata in dileguo, tutto il mondo romano fosse perverso.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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