Le si giudicavano in massa, le si condannavano su una parola. Senza parlare della Spagna, terra classica dei roghi, dove il Moro e l'Ebreo non vanno mai scompagnati dalla strega, se ne bruciano settemila a Treveri, non so quante a Tolosa, a Ginevra cinquecento in tre mesi (1513), ottocento a Wurtzburgo, quasi in una sola infornata, millecinquecento a Bamberga, due piccolissimi vescovadi. Ferdinando II medesimo, il bigotto e crudele Imperatore della guerra dei Trent'anni, fu costretto a sorvegliare que' buoni Vescovi, che gli avrebbero bruciati i sudditi tutti quanti. E nella lista di Wurtzburgo trovo uno stregone di undici anni, che andava a scuola, una strega di quindici; a Bajona due di diciassett'anni, dannatamente belle. - Notate poi che in certi tempi con questa sola parola: strega, l'odio uccide chi vuole. Gelosie di donne, cupidità d'uomini s'impadroniscono di un'arma tanto comoda. La tale è ricca?... Strega. La tale è bella?... Strega. Vedrete una piccola mendica, la Murghi, con questa pietruzza segnare in fronte per il patibolo la gran dama, ahimè troppo bella, la castellana di Lancinena...»
E vengo al taglio senz'altro, o vi trascriverei tutto il libro. Fra la gran dama e la poveretta io ho lasciato la scelta a voi, sicuro che le compiangereste del pari. Ed anche vi lascerò scegliere fra due Giudizii di Dio celebri nella letteratura, che, in un mondo dove i grandi adulano i minimi, possono bene servire di commento a' miei quattro segni. Non dirò già questa volta che le vostre nonne, dirò che le vostre bisnonne anch'esse si sono intenerite, e quanto! sulla sorte della povera Rebecca, l'ebrea accusata dal Templario che la adora, e salvata dal buon cavaliere sassone, al quale essa è indifferente.
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