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      Tanta fu, con tutto questo, l'equanimità dei moderni storici filosofi, che, a quel modo che si vedono certi cataclismi provocare inconsci alcun beneficio in mezzo a infinite rovine, così dal moto inconsulto e violento delle Crociate non ricusarono essi di riconoscere certe grandi e feconde evoluzioni sociali.
      «L'Europa - dice il nostro savio Romagnosi in quello stile tutto suo, «aspro di rupi e gravido di diamanti,» che il Cattaneo ha osato notare di veneranda barbarie, - l'Europa in preda alle dispute degli uomini e bene spesso all'anarchia, si abbevera del proprio sangue. Ma una frenesia belligera e religiosa la sgombra de' suoi gladiatori più ardenti, e in qualche guisa le reca alleviamento con l'esaurirla. Mentre che i nostri guerrieri passano i mari carichi di peccati e d'indulgenze (come dice l'Abate di Creux), per andare a mettere a soqquadro la Terra Santa, il commercio marittimo è risvegliato dall'oggetto che gli viene presentato da tanti rapporti novelli. Venezia e Genova fanno rivivere la politica, l'avidità, e sopra tutto l'avvedutezza cartaginese, ed apronsi le vie dell'Oriente e delle Indie.
      «Il naturale periodo dell'età e delle società fa del pari rinascere qualche industria nelle regioni interne dell'Europa. Si formano ed aggrandiscono delle città, imperocchè le arti ed i mestieri suppongono indispensabilmente delle genti unite onde prestarsi scambievolmente l'opera loro. Coteste città comprano dei privilegj dai loro signori, bramosi e astretti a far denaro per andare in Siria; o pur anche nell'assenza loro alcune altre città usurpano questi stessi privilegj, e in seguito li mantengono fermamente.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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