Il marito poi che, per amor dei feudi dei quali essa era ereditiera, se l'aveva sposata in seconde nozze, di nulla fu più sollecito, non sì tosto tornato a casa, che di far prosciogliere da Papa Innocenzo II quel maritaggio. E questo almeno fu un pronto e certissimo beneficio della II Crociata.
LA FAVORITA DEL CALIFFO
Ranieri Dozy, che ho udito più volte lodare come Orientalista di polso dal mio venerato e sempre rimpianto Michele Amari, ha scritto una Storia dei Musulmani di Spagna (Histoire des Musulmans d'Espagne jusqu'à la conquête de l'Andalousie par les Almoravides, Leyde, Brill, 1861), di cui può contentarsi chi modestamente, come Voi, gentili Signore, e come me, non aspiri ad allori dottorali. Leggendo quell'interessantissimo libro, si vede splendere in tutta la sua gloria il migliore degli Omejadi, Abderamo il Magnanimo, al quale, correndo il X secolo, secolo di tenebre per il resto d'Europa, l'Andalusia dovette giorni felici. L'agricoltura, l'industria, il commercio, le arti, le scienze, tutto laggiù fioriva; Cordova, popolata da mezzo milione d'abitanti, era celebrata dappertutto; fino in fondo alla Germania. Hroswitha monaca la chiamava «ornamento del mondo.» Abderamo morì. Il successore aveva fama di pacifico; nondimeno egli ebbe presto ridotto al dovere i Principi cristiani che tornavano ad agitarglisi intorno, e le costoro discordie facendo il resto, potè dedicarsi intieramente agli studii, che amava sopra ogni cosa. In Andalusia fino il popolo minuto sapeva scrivere, mentre di qua da' Pirenei non lo sapeva, come s'è visto, neppur Carlomanno.
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