Come vi durassero poi è un miracolo, avendo alle coste le bande del Mezzodì francese, che spesso irrompevano. Nel castello di Montreal, a tre leghe da Pamplona, sostennero un vero assedio, e le respinsero. Nondimeno quella scellerata guerra de los Pastores costò loro diecimila vittime. Tennero gagliardamente per Re don Pedro di Castiglia contro le insidie e le ribellioni de' bastardi suoi fratelli, massime del Trastamara, il quale finì con vincere e atrocemente punirli d'essere stati fedeli; ma don Pedro stesso, che è orribile a dirsi, dopo avere avuto dal suo maggior tesoriere, un Levi, prove di devozione sconfinata, e concessigli onori e potere, aveva voluto estorcerne più danaro che non possedesse; e il forte uomo, «de puro coraje sin proferir palabra,» era perito nei tormenti. Così vivevano, così morivano quei grandi venturieri del lavoro e del pensiero.
Pestilenze, carestie, calamità, disfatte, e, se occorre, anche festività, gazzarre, vittorie, pretesi prodigii, tutto diventò occasione a manometterli nella proprietà e nella persona; venne giorno in cui s'arrivò sino a venderli: «tambien vender, como cautivos.» Un don Ferran Martinez, arcidiacono della cattedrale di Siviglia, correndo il 1382, ne predicava apertamente la distruzione. L'onesto Arcivescovo di quella diocesi lo ammonì, lo interdisse, ritirò al prete ribelle ogni ufficio; ma nè Arcivescovo, nè Re, nè il Pontefice stesso, poterono contro quel forsennato; e l'incendio ch'egli attizzò con una predicazione quindicenne finì con diffondersi per la Spagna intiera, «inflamandos los animos - dice il Rios - por el contagio del fanatismo, y exaltada la popular codicia con la esperantia del facil medro.
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