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Trista cupidigia, infausta preda. «El hierro, el saqueo y el incendio - continua il Rios - degollaban, aniquilaban y destruian, con prodigiosa rapidez, cuanto se oponia al paso de la furiosa muchedumbre.» Di Siviglia la fiamma s'apprese a Cordova: botteghe, fabbriche, opificii, abitazioni, tutto andò a ferro e a fuoco. «Riendas, fabricas, talleres, moradas, todo fué a la vez inundado de sangue y fuego, desvaneciendose en breves horas y antes que las autoridades pensaran en la defensa de los Israelitas, las immensas riquezas que daban celebridad a la industria cordobesa en muy apartadas regiones; los niños, las doncellas, los ancianos, los sacerdotes, los jueces, todos caían al golpe del hierro exterminador, embotado en aquel frenetico populacho el sentimiento de la caridad y de la misericordia.» E come a Siviglia ed a Cordova, così a Valenza, a Barcellona, a Palma, a Majorca, a Lerida, a Burgos, a Saragozza, in tutta la Spagna, «hollados todos los derechos (calpestati tutti i diritti), conculcadas todas la leyes, escarnecida toda justicia.» È fama che le vittime immolate non siano state meno di cinquantamila. «E non s'accorgevano gli Spagnuoli - soggiunge il loro storico più volte citato - che distruggendo d'un colpo tutte quelle sorgenti di pubblica prosperità e di ricchezza, affievolivano all'estremo le forze dello Stato. Incapaci di sostituire a quella sperimentata industria un'altra più esercitata e più florida, a quel commercio intelligente un altro più attivo e abbondevole, attentavano al benessere comune distruggendo coloro i cui capitali già erano stati con un'improvvida legge sottratti all'agricoltura.
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