S'ella ebbe facili costumi, spirito inquieto, ambizioso, dominatore, ella fu anche donna singolare per acutezza d'ingegno, per propensione agli studii, per costanza nelle amicizie, per animo liberale e benefico. Molti dei suoi vizii furon vizii dei tempi corrotti, molte delle virtù furon sue. Nel languido tramonto della grande Repubblica, in quell'infiacchirsi dei caratteri, in quello sfasciarsi delle istituzioni, la figura di Caterina Dolfin Tron brilla ancora di luce propria, e alla distanza di oltre un secolo noi comprendiamo com'ella meritasse di sedere al fianco d'uno dei pochi patrizii, che, contrastando virilmente al destino, tenevano alto il nome, non più formidabile, di Venezia.»
Le Loro Eccellenze Inquisitori, s'è visto, volevano sempre darsi l'aria di severi personaggi: ma quanto non ci correva da essi a' loro grandi antenati! Uno solo restò fra que' Senatori, che sapesse rispondere per le rime al manipolatore di Campoformio: un Giustinian, Procuratore di S. Marco in Terraferma, a Udine: ma dove erano iti tutti que' gagliardi che per dodici secoli, non contando l'ultimo, erano bastati a tutto, alle armi, alle magistrature, ai viaggi, ai commerci, agli studii? Direi quasi che non accade se non di pigliare un nome qual che si sia di quelle grandi famiglie, per trovar materia, ne' suoi annali, a tutte le glorie. Uno scrittore geniale che s'è pigliato per esemplare delle casate veneziane la dinastia de' Barbaro, v'ha potuto noverare un Proveditor da mar, nel XII secolo, che improvvisa il suo stemma col sangue del nemico ucciso di propria mano; un Francesco, che nel XIV è Podestà di Treviso, di Vicenza, di Brescia, e, non contento di liberare da un fiero assedio quest'ultima città connessa al suo governo, è grecista perfetto, e scrittore encomiato di giurisprudenza in materia dotale (de re uxoria); un Nicolò nel XV, che assiste alla presa di Costantinopoli e la racconta; un Giosafatte, ambasciatore presso lo Scià di Persia, che stampa, coi tipi di Antonio Manuzio, i proprii curiosissimi viaggi; intanto che un Jacopo, insigne capitano delle grandi galere, e un Marco, istoriografo reputatissimo, continuano la serie e non la chiudono.
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