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      Santa ribellïon tenta, o fanciulla,
      Cerca, errando, la culla,
      E il rastro e l'ascia e la pesante marraDi' che la tua non pave
      Man piccioletta e bruna,
      Pari ad ogni fortuna:
      O del monatto in pria sovra le carraDiscendi al campo ch'ogni speme abbarra.
     
     
     
     
     
     
     
     
      PASSERA CAMPAGNUOLA
     
     
      PASSERA CAMPAGNUOLA
     
     
     
      PASSERA CAMPAGNUOLA
     
     
      Udiste mai su l'uniforme pianoDe l'insubri contrade
      Quando i gelsi e le biadeAlternano promesse
      D'opėmo filugello e d'aurea messe,
      Udiste il ciel di lunghe preci invanoLunga stagion percosso
      Perchč l'inesorata ignea calduraD'alcuna temperasse amica stilla,
      D'improvvisa favillaCorso ne l'ime sue viscere e scosso,
      In pria fremer lontanoSu l'alida bassura,
      Poi da quella di nubi umida e scuraCortina che l'invade
      Scoscendere de l'acque il fonte arcano?
      O dolcezza, o pietade!
      O in pria sonanti e radeGocciole grosse che a la strada bianca
      Levano il polverėo,
      Poi rinfittite, a secchi,
      Sui sitibondi stecchiIl rovescio profondono e il fruscio
      Della pioggia felice onde ogni branca,
      Ogni erbuccia, ogni fogliaTremola, goccia, s'agita e rinvoglia
      De la vita, e rinfranca,
      E del fïato che la terra emanaDal suo pregnante sen, tutta risana!
     
      Io momento non so che pių la Terra
      Sembri a nozze col Cielo:
      Bene, ridenti sotto il gemmeo velo,
      Ben v'intendo leggiadre fantasie,
      Che giocondaste lusinghiere e pieAl buono agricoltor l'assidua guerra,
      Pingendogli costeiLa quale de' suoi danni unqua non cura
      Spettatrice impassibile, Natura,
      Al gran talamo assuntaDel Padre degli Dei,
      Dolci rugiade ad ogni fil che spuntaPiover, pietosa de gli umani omči.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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