Pagina (194/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La figliuola imponea. Gir pellegrineFuron viste daccapo, e smetter l'adre
      Gramaglie, e adorne, e scintillanti il crine,
      Per amor tuo, Patria gentil, le portePercotere che scôrte
      Là sulla Senna avieno,
      Non pur di molte spade,
      Ma d'ansie, di sospetti e di ritorte.
      Quivi immobile posaLa coronata Sfinge
      Che già il fatato Reno
      Volge ne l'alma senza fin pensosa:
      Tu ben l'affronti, o Lidia,
      E, s'anco il viso in pio rossor si tinge,
      Non peritosa il gran responso invochi:
      «Deh! Scade il giorno, scade,
      Che omai vita per vitaGiochi Varsavia, e scossa l'alta accidia,
      Vomeri e falci per l'incude affochi!...»
      Ma il sinistro sorrisoDe la fera divina
      Che a te, spianato il balenante ciglio,
      Flessüosa si china,
      T'ange più del cipiglio:
      «A che, mia bella, in questa orrida intrideDanza promessa a morituri prodi
      L'amoroso tuo genio? A te non forseNon forse il diciottesmo anno sorride?
      Ferve costì più facil danza: godi.»
      Ahi duro scherno! Ma che mai fa crebreQuanto un niego le voglie in cor muliebre?
      Non può Lidia dal cor le sue ritôrse:
      E, candid'ostia eletta,
      Tende l'orecchio al fosco Norte, e aspetta.
     
      Giorno salì che per Sarmazia un gridoD'ira levossi e di terror. Siccome
      Alla ugonotta gente un dì le porteTinse, araldo di morte,
      Implacato chercuto odio feroce,
      Bandìa così la croceSul cattolico nome
      Furia laggiù, non men dira e selvaggia;
      Nè per tòrto sermon ch'eletto s'aggiaSì che peggior ne squadri
      L'ingiuria al Cielo, men facea le madriSveller feroci per dolor le chiome.
      Casa non era, onde il figliuol suo primoIn dura servitude


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Patria Senna Sfinge Reno Lidia Varsavia Lidia Norte Sarmazia Cielo