Pagina (195/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Lunge, più lunge, de l'Imperio all'imo,
      Di mude orride in mudeTratto non fosse: e rivederlo mai
      Chi poteva sperar? Vent'anni a guaiPria 'l cosacco fiagel l'avria percosso;
      E del suo sangue rossoFatto, pe 'l reo Signor, Battra e Catai.
      Che se trepida auroraIl vedesse campar da l'empie squadre,
      Pe 'l fratello il fratel, pe 'l figlio il padreE tratto a perir fora
      L'avo anch'esso alla funePer isteppe e per dune,
      A esercito novel canuto fante,
      Di membra, non di cor, scarso e tremante.
      Un grida solo fu: «Polonia sorgi!
      Donne, vecchi, fanciulli, infermi scorgiA vittoria od a morte:
      Ch'ogni fine è men rea del crudo Norte
      E Lidia accorre. E non pure i vassalli,
      Ma quanti intorno per città e per valliSanno del suo maniero
      Fido l'ospizio e fiero,
      Bàlzano a furia sovra i suoi cavalli:
      Ella Amazzone audace e pia sorellaA tutti avanti in sella,
      Non di lieta gualdanaArmeggia capitana,
      Sì di balda coorteParata ad ogni iniqua ultima sorte.
     
      Nè l'iniqua mancò. Sottile agguatoDopo molte ne l'armi illustri prove,
      Mentre per l'arduo moveDi scosceso burron ciglio scoverto,
      Le è sopra; ed in un lampoA' cavalieri suoi chiuso lo scampo,
      Nel gran baratro apertoCaccia i meglio ed i più per forza drento
      Quell'impeto che ad un ne mena cento.
      Felici i morti! Ella con pochi, ahi comeMal vivi, è prigioniera: eppur non dome
      Dentro le zanne di cotal nemicoSpiega le altezze del lignaggio antico.
      Ma virtude che val? Barbaro sgherroE, non soldato, chi del vinto il ferro
      Tempra in catene. E sì gentil captivaPoco gli è catenar. Vuolsi che, avante,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Imperio Battra Catai Norte Lidia Amazzone