Pagina (215/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non la propria virtù, ma quello spirtoChe move per le frondi a lauro e a mirto
      E fa d'ogni profumo a sè tesoroEd anco batter sa come fan l'arme:
      Va per lo mezzo a' giovani, che parmeChiudan gli orecchi ove rampogna suoni;
      E dàgli a meditar li rei carboni.
     
     
     
     
     
     
     
      NOTE ALLA SERIE MODERNANOTE ALLA SERIE MODERNA
     
     
      FRA GLUCK E ROBESPIERRE
     
      Anni sono, a' tempi dell'Impero, mostravano a Parigi, in quello che si chiamava allora le Musée des Souverains, un sedile di bronzo, ch'era assai probabilmente un bisellio di pretore romano; ma fra custodi ed ospiti, massime campagnuoli, pareva convenuto che quello dovesse essere stato sicuramente il trono del primo re di Francia; e neppur uno dei visitatori festivi avrebbe mancato di far il nome del sullodato capostipite, in persona du Roi Pharamond. Vero è che Agostino Thierry, autorità irrecusabile, dice in formate parole «che il primo dei Re franchi, di cui la storia accerti l'esistenza, è Chlodio; perchè Faramondo, figlio di Marcomiro, sebbene il suo nome sia propriamente germanico e il suo regno possibile, non figura nelle storie più degne di fede.» Ma forse appunto per questo gli si è formata intorno una leggenda quasi patriarcale; l'oscurità lo salva: chè, a principiare, come l'istoria certa vorrebbe, con Clodione, od anche un poco più innanzi con Clodoveo, quel loro regno reca spaventosamente intera l'impronta di barbarie che è propria dei tempi, della razza franca, e della conquista esercitata da quelle tribù d'oltre Reno sugli antichi abitatori delle Gallie.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Impero Parigi Musée Souverains Francia Roi Pharamond Agostino Thierry Chlodio Faramondo Marcomiro Clodione Clodoveo Reno Gallie