O perchè non ha egli Ugo Foscolo eternato ne' suoi Sepolcri l'onta del drudo di Emma Lyona, e invece dell'antenna della Formidabile, non ha egli ricordato quella della Minerva, che vide penzolare a ludibrio il cadavere dell'ammiraglio italiano? Quale episodio per il Carme, codesto insepolto, che al terzo giorno il Re imbelle e crudele vede «tutto il fianco fuori dell'acqua ed a viso alzato, con chiome sparse e stillanti, andar a lui, quasi minaccioso e veloce!» Quale tragico fondo alla scena, quei quarantamila cittadini minacciati nel capo, e sostenuti in carceri orrende, all'arbitrio dei regii visitatori, essendo validi testimonii le spie, la difesa nulla, tutte le guarentigie della innocenza negate, soggettate a martorii le vittime, precipitose e irreparabili le condanne! Quali personaggi del dramma, quel Mario Pagano, sereno come Socrate davanti alla morte; quel Domenico Cirillo, che, dileggiato dal giudice Speciale e richiesto che mai si pensasse essere al suo cospetto: «Al tuo cospetto - prorompe - sono un eroe;» quel Conte di Ruvo, che vuol giacere supino per veder scendere la mannaja; quei Colonna, quei Caraffa, quei Caracciolo, con tutti gli altri di illustre casato, quel Serra e quel Riario ventenni, quel sedicenne Genzano, quella Pimentel, quella Sanfelice, quei Vescovi, quei prelati, quei giureconsulti, quei generali, spietatamente consegnati all'estremo supplizio! Tornate, Lettrici egregie, tornate, Vi prego, al Colletta, e fate che i vostri figliuoli non isdegnino questi libri sacri della fede nazionale, oggidì troppo negletti.
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