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      onde ne l'altoLà di mezzo alle foglie un non so quale
      Giòlito novo a strepitar li move.
     
      Ma che ha mai tutto codesto a vedere - Voi mi direte - coll'umile vostro episodio d'una villanella portatrice di secchi, la qual si ricovera sotto una tettoia dalle raffiche di un acquazzone battente, e non per questo è al coperto dalle procaci capestrerie di un bellimbusto? - Io potrei bene rispondervi, Signore mie, che in ogni fortuito accozzarsi di una figliuola d'Eva con un figliuolo d'Adamo, per diversi che li abbia fatti in apparenza il caso della nascita, il femminino eterno e l'eterno mascolino armeggiano, schermidori non meno ardenti nè meno abili, di quello che non appaiano in un amoroso duello d'Iddii: ma per riuscire a una conclusione edificante, vi dirò piuttosto che una moralità può cavarsi dalla più umile come dalla più alta imagine del vero; e vi ripeterò le parole colle quali il nostro ingegnoso interprete dei miti vedici ha compendiato quella armonia segreta che corre sempre, per chi sappia intenderla, fra il passato e il presente, fra il reale e l'ideale. «L'uomo antico - dice il De Gubernatis - ha spiegata ne' suoi miti celesti la poesia ch'egli aveva chiusa in sè: l'uomo moderno deve entrare in gara generosa con gli Dei suscitati dalla imaginazione poetica de' nostri avi; e, nuovo artefice, mirar a produrre il divino (io mi contento di dire l'onesto) nell'ambito della vita.»
     
      IN CONVENTO
     
      La storia anch'essa del monachismo e de' cenobii, come di altre, anzi, di pressochè tutte le istituzioni umane, fu distratta in contrarii sensi, ed ora vôlta a propositi di biasimo ed ora di lode, secondo che piacque agli umori, alle devozioni, alle parti politiche e religiose.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Eva Adamo Iddii De Gubernatis