»
L'intesso critico, un Russo, che ha ormai cittadinanza nelle lettere francesi, Arvède Barine, v'introdurrà poi co' suoi interessanti Portraits de femmes (Paris, Hachette, 1887), assai meglio ch'io non potrei e saprei, in quella ch'ei chiama a buon diritto «psicologia di una Santa;» ritraendovi con molta discrezione, e con altrettanto rispettosa schiettezza, quella figura così intrinsecamente castiliana, doña Teresa de Abrumada Sanchez de Cepeda, figlia di gentiluomo, discendente di Re, che bimba di sett'anni vuole andar fra' Mori a essere martire, come nelle Vite dei Santi, a quattordici s'innamora pazzamente di un bel cavaliere, e a venti tiene, com'essa dice, sotto i piedi il mondo. In quella Spagna dove una governante di principe ereditario, la Duchessa di Cardona, scappa dalla finestra e va a farsi eremita in una grotta, dove le rivalità fra conventi pigliano l'aire di guerre civili, dove le macerazioni e le estasi ascetiche sono come il pane quotidiano degli spiriti più colti, Teresa è un frutto del secolo. Idea sua peraltro il consacrare la penitenza non alla propria salute ma all'altrui; suo l'abborrimento della sporcizia, peste dei monasteri; suo quel coraggio d'uomo ch'ella spende - ma con che pro? - nell'incrudelire contro sè stessa. Si può, dice il suo biografo, biasimarla, sorridere delle sue familiarità con Dio, temere i suoi influssi sulle teste giovani e senza esperienza; non si può vivere nell'intimità sua senza subire, a trecent'anni di distanza, quel fascino che soggiogava i contemporanei.
| |
Russo Arvède Barine Portraits Paris Hachette Santa Teresa Abrumada Sanchez Cepeda Mori Vite Santi Spagna Duchessa Cardona Teresa Dio
|