.. Dovendo la città intiera essere arsa... gli infelici abitanti, con le donne e i fanciulli, furono cacciati a stuoli verso i paesi circostanti... Non si cessò durante il tragitto di spogliarli del denaro, degli orologi, di quant'altro avessero indosso, fin delle vesti...»
Più la lotta disugualissima lascia ai Russi il vantaggio, e più la soldataglia e la plebe rustica, aizzate contro i signori, oltrepassano coi loro eccessi ogni imaginazione. Il capestro, il piombo, i geli della Siberia, faranno il resto. Spigolo a caso fra le notizie che il Journal des Débats riproduce dal Morning Post e dalla Gazzetta di Breslavia, ovvero dichiara di attingere (e queste sono il maggior numero) a corrispondenze proprie dalla Prussia, degne di pienissima fede. Sèguito dunque senz'altro a salire il mio calvario di traduttore.
15 maggio. «La contessa Mole, giovane signora di diciott'anni, incinta, subisce l'ultime violenze sotto gli occhi del marito, che è poi strascinato via dal proprio podere per essere gittato nelle carceri di Dunaburg. La infelicissima, senz'altro indosso che un mantello, riesce a buttarsi nel fondo di una foresta, dove si sconcia: ne è tratta semiviva, e portata a Wilna, prigioniera anch'essa, a morire.»
14 luglio. «Le fucilazioni e le impiccagioni sieguono troppo numerose da poterle tutte registrare. Due signorine, le damigelle Plater e de Terlecka, non vennero risparmiate. La signora del colonnello Sigismondo Brunicki, il quale comanda un Corpo d'insorti, è gittata in carcere, e ammonita che, ove egli entro un dato termine non si costituisca, sarà lei giustiziata in vece sua.
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