Ebbene! io farò sì che d'ora innanzi verranno i signori a mendicare alle vostre porte.»
L'impulso è dato, la belva è sguinzagliata. Non basta. Il 18, dopo gli eccidii che ho detto, in un'Ordinanza al Capo del Governo di Wilna, il Luogotenente carezza il dorso a' suoi orsi bianchi, e dice: «Atti così lodevoli da parte del popolo delle campagne m'impongono il gradito dovere di fare col mezzo dell'E. V. i miei ringraziamenti a tutti i contadini che hanno secondato le truppe. Vi raccomando inoltre di annunziare ai contadini che, per incoraggiarli a perseguitare e a sterminare gl'insorti, io concedo una somma di 3 rubli per ogni insorto che arrestino e consegnino alle autorità militari. La somma sarà di 5 rubli se l'insorto è preso colle armi alla mano.» Dunque anche l'inerme è buona preda. Imaginare se non la ghermiscono! E un'Ordinanza del 2 agosto (inserita nel Corriere di Wilna), prescrive che qualunque insorto cada in mano ai Russi (ci vuol poco, nient'altro che la denunzia di un raskolnik!), sia fucilato entro ventiquattr'ore.
Non basta ancora. Secondo la dottrina medioevale che abbiamo subìta noi pure dagli Haynau di nostra conoscenza, paghi l'innocente per il supposto reo. Un'Ordinanza del 20 luglio ai Capi dei Governi di Wilna, Kowno, Grodno e Minsk, dice così: «Vi invito a cercare quali siano i poderi più vicini al luogo in cui un omicidio sia stato commesso. (Ogni battaglia, si sa, è purtroppo una serie di omicidii!). Tutti i mobili e tutti i grani di quei poderi dovranno essere asportati.
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