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E un'altra Ordinanza del 2 luglio stesso anno scendeva a particolari incredibilmente grotteschi nella loro barbarie, sull'affare del lutto. Il nero, il grigio, il bianco stesso, proscritti. Non tollerata altrimenti la pietosa industria di sovrapporre nastri, fiori, passamani di colore a queste tinte colpevoli; passamani e fiori e nastri hanno a brillare sovra stoffe altrettanto vistose e vivaci. Non vi par'egli di vedere un orso, che, sbranata la vittima, si diverta a caricarla di gingilli? Io rispetto la nazione russa come ogni altra; e tutto il mondo sa ch'essa ha uomini prodi, scienziati illustri, letterati di una genialitą rara, apostoli nello stesso loro trascendentale umanesimo venerandi: io volli solo mostrare, se pur occorreva, quali nefanditą si commettano in cima e sotto di essa, dovunque colla densa caligine nativa e irresponsabile delle plebi si combinano quelle due pesti nefandissime, l'autocrazia e la conquista.
Ancora un rigo, l'ultimo, per giustificare contro ogni imputazione d'inverosimiglianza l'avere io data a portare alla mia prigioniera una catena, al postutto non greve, e ritrąttala a piedi ignudi. Ho anzi ecceduto nella mitezza, lasciandole, sotto una rozza coperta, la veste sua.
Tutte le Relazioni attestano che lo spogliar degli abiti e della calzatura i prigionieri, e con una coperta da cavallo in dosso, scalzi per lo pił e incatenati, farli camminare per lunghe marcie, era consuetudine. Potete vedere del resto nella Siberia di Giorgio Kennan (Cittą di Castello, Lapi, 1891), che nei convogli ordinarii «le donne e gli ammalati si rannicchiano tutti tremanti tra la paglia bagnata delle piccole e rozze telegas scoperte (ed io ne ho messa una a disposizione della mia prigioniera), senza che nulla li difenda dai rigori della stagione;» che poi «il moto conserva un certo calore ai corpi dei condannati i quali fanno la strada a piedi colle loro pesanti catene alle gambe, ma un gran numero di essi perde le scarpe o se le toglie sguazzando quindi a piedi nudi nella melma gelata.
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Ordinanza Relazioni Siberia Giorgio Kennan Cittą Castello Lapi
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