Per far luogo ad un solo di cotesti depositi, i S.te Catherine Docks, milleduecencinquanta case furono comperate e demolite. La beneficenza in Inghilterra, grazie alla tassa dei poveri, è fatta legge; una quantità stragrande di Istituti caritatevoli vi è sôrta, e continua a moltiplicarvisi per mero impulso spontaneo di anime buone; Londra ne mostra da per tutto e sotto tutte le forme, anche le più dilicate e gentili e con tutto questo, lo spettacolo della più lurida indigenza inquina e avvelena i mirabili fasti di così grande metropoli e di così potente nazione.
La statistica fa fremere con la fredda terribilità delle sue cifre. In un anno (1891), essa novera in Londra 76 morti d'inedia, bimbi i quattro quinti, ai quali per lo più è mancato quel po' di latte che bastasse a sfamarli. Nel 1880, di questi morti di sfinimento, se non si vuol proprio dire di fame, ne avea noverati ben 107, metà all'incirca donne (46), un quarto fanciulli. Non novera poi gl'infanti scelleratamente mandati dai genitori a perire d'inanizione presso nefandissime femmine della campagna; non gli adulti che la miseria a poco a poco logora e uccide. Un tempo, la canzone della camicia diceva le agonie lente della cucitrice; ma anche la macchina da cucire sfonda il petto e gonfia le vene dei polsi, da doverli fasciare. E che ci si guadagna? In un comizio d'intorno a un migliajo di modiste, crestaje, e altre mancipie dell'ago, tenutosi nella parrocchia di Notting-Hill, che non è delle più povere - «Quante di voi - chiese il presidente - guadagnano otto scellini la settimana?
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