.. e se l'ebbe. Quel figliuolo, Signore mie, fu l'Amore.
Quanto varie per non dire infinite interpretazioni si possano dare di questo mito, io lo lascierò dire ai sapienti. Per me non conosco se non se questa: che, tra la Povertà e il Superfluo, il mediatore dato dalla Natura medesima, il conciliatore, il pacificatore supremo ed unico, è il loro figliuolo. A voi dunque, Donne gentili, che dell'Autore siete le interpreti e le ministre nate, tocca a Voi di fare che tra l'uno e l'altro suo parente venga il suo regno. Una di Voi, per esempio, c'è riuscita proprio in concreto e fuor di figura, a conciliare la Povertà col Superfluo, la mercè dell'Amore: e questa storia io Ve la voglio contar su in due parole, perchè la è altrettanto inverosimile quanto vera. Eccovela tal quale la ho trovata in un bel libro di un mio vecchio amico (Lord Tennyson, Henry IV. Longfellow William Cowper, Studi e Saggi di Francesco Rodriguez, Roma, Forzani, 1891). Nel circolo intimo del Tennyson, che l'amico mio delicatamente descrive, campeggia una singolare figura di donna, mistress Julia Cameron, una dilettante di fotografia, che mette in quel suo passatempo tutto l'ardore di un'artista. Fra le modelle improvvisate ch'ella, secondo il suo genio, ha vestite, atteggiate, aggruppate e ritratte, ci fu - imaginate un poco! - giusto una povera spazzaturaja, ch'ella tolse dal trivio, e così a caso, per l'affezione che le avea posto, educò ed istruì. Costei le era stata a modello in un gruppo di non so qual mendìca che tende la mano ad un Re moro: il qual Re, a quanto narra una antica ballata, se ne invaghisce e la innalza, nientemeno, al trono.
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