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      .. Da quel perpetuo tumulto uscivano tratto tratto le tribù più misere e le più audaci, e andavano altrove in cerca di preda o di terre ove pasturar bestiami o spargere le passeggiere semine...» E così sceser fra noi. «Scorrendo velocemente fra città e città, forse perchè non sapevano come espugnare quei ricinti di pietra, andavano a sorprendere genti lontane, e tornavano onusti di preda. Quando poi le terre giacevano desolate e derelitte, allora qualche tribù dimandava di potersi accasare con patti di pace su quegli spazii che altri inutilmente possedeva. E così le antiche città italiche rimanevano come isole solitarie in mezzo a lande sparse di barbari casali... Così si visse tra noi per quattrocento anni...
      «Se non che Roma ben presto si agguerrì a nuovi modi di vittoria. Fra le discordie galliche i Romani si apersero il varco del Po:... la resistenza era indomita; più volte le legioni vennero conquise e trucidate, ma parevano risurgere dai sepolcri, e omai rimanevano agli esausti Cisalpini solo i vecchi e i fanciulli. Quando Scipione entrò con insegne spiegate a mettere i coloni romani in possesso delle divise campagne, i superstiti delle centododici tribù de' Boi... varcate le Alpi noriche, si dispersero nelle selve del Danubio... Sola la stirpe degl'Insubri sopravvisse. - I Romani risuscitarono il principio etrusco, diedero ai Municipii un'autorità su le campagne; le famiglie opulente non vissero più in solitarii casali, ma in città piene di commerci e di studii... La legge romana sostituì all'incerta comunanza celtica il diritto di piena proprietà; e così propose alle famiglie le grandi aspettative del futuro, le animò alle grandi opere territoriali, alle irrigazioni, agli scoli.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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