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      Io non credo punto, con tutto ciò, come sembrano voler persuadere al mondo certi pessimisti alla maniera dell'autore di un libro altrettanto curioso e diffuso quanto affliggente (Max Nordau, Die conventionellen Lügen der Kultur-Menschheit, Leipzig, Fischer, 1884), non credo che il mondo sia proprio condannato a perire di propria mano per risorgere più sano dalle sue ceneri: di queste rinascenze a mo' della fenice non mi confido che convenga fare lo sperimento; e a chi lo tentasse, credo che accadrebbe come a quelle povere figliuole di Pelia, ingannate dalla maga colchica, che fecero il padre a brani per amore di ringiovanirlo con non so che intrugli buttati dentro la caldaja, e se ne rimasero col parricidio sulla coscienza. Sarei piuttosto tentato di dar ragione a un mio amico fisiologo, il quale, pur divertendosi a mettere in mucchio tutti i sacchi di bugie del secolo Tartufo, concede al curioso animale sublunare, che dà al secolo questo suo brutto carattere e soprannome, la qualità almeno d'un ibrido, uscito d'angelo e di demonio. L'Angelo, s'intende bene, è la donna; e debellare il perpetuo Avversario è affar suo. È lei, in somma, che avendo in mano la prima educazione de' figliuoli, può principiare la riforma dalla radice. Ma come il può? La ragionevolezza, la temperanza, l'arar diritto evitando di dar del capo nelle leggi e nei dettami del galateo sociale, son massime bellissime e savissimi insegnamenti; ma, soli, non caveranno un ragno da un buco, quando si tratti di fare davvero degli uomini, e non solamente dei numeri di matricola, perfettamente candidi sui registri della Questura e della Corte di giustizia.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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