Ancora gran ventura se, durante la lontananza dello sposo, stanca d'aspettarlo, trovasi, come la donna del sire Fulberto d'Urgel, un biondo paggio che, tra la vecchia nutrice e il suo levriero, le raccontava le storie de' tempi andati. Io lo confesso: nel rivedere più tardi questo quadro così poeticamente ideato e così maestrevolmente dipinto, la mente involontaria mi corse ad una marchesana come monna Pia, così bella e così fedele, ma pure tenuta a stecchetto di felicità coniugale. (Vedi l'Odissea della Donna).
Del resto, il Massarani, che è non meno egregio poeta che valente pittore, per poco non le fece confessare il segreto del suo dolore, quando le fa dire alla sua vassalla, che la crede felice, perchè ricca:
... Tu non sai che amore
È quel che manca al mio povero core!...
Tuttavia, senza comparazione più grande il concetto del fanciullo popolano che, intravedendo, forse, la causa dell'infelicità della gentildonna, esclama che se fortuna e studio l'aiuti, il Duca e il Signore vuol esser lui. La minaccia poteva diventar profezia, chi pensi che accanto alla ricchezza territoriale della nobiltà sorgeva la proprietà mobile dei figli del popolo, proprietà che ognuno poteva acquistarsi con l'onestà e col lavoro, e che già si componeva a futura potenza. Ed eccovi nell'attediata Castellana il simbolo della nobiltà infeconda, e nel fanciullo vassallo, che sa già leggere e scrivere, quasi l'embrione del popolo, che sarà il Duca e il Signore dell'avvenire.
Un quadro di così squisita fattura non poteva avere un degno riscontro che in quell'altro, il cui tema è Vita orientale.
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