Il tema del terzo quadro da me veduto nello studio del Massarani era: Dopo il bagno: ricreazione di putti in Grecia. Č l'incantevole quadro che, presentato con quello di Castellana e Vassalla alla Esposizione fiorentina del 1880, faceva esclamare a Pio Fedi, il celebre autore del Ratto di Polissena, che il Massarani aveva di certo tre anime. Egli non sapeva capacitarsi come dopo le molteplici sue occupazioni in altri rami di uffici patrii, il valentuomo, gią senatore e grande scrittore, potesse maneggiare con tanta disinvoltura la tavolozza e i pennelli come qualunque altro maestro. Gli sembrava che in sua vita non avesse fatto altro che disegnare e dipingere. Cosa veramente da stupire quella sua attitudine all'arti plastiche, quella simultanea potenza di tradurre in carta ed in tela il proprio pensiero. «Gli č appunto in causa del plurimis intentus - dice oggi il Massarani - che io ho fatto in arte troppo meno di quel che ho pensato!» Vedremo poi se non si debba fare una tara a questa sua esagerazione di modestia. Intanto, a provare che il Fedi non era solo nel sentimento della sua ammirazione, cinque anni dopo, il Boulanger, membro dell'Istituto di Francia, che fu pittore illustre e precursore dell'Alma Tadema e del povero nostro Muzzioli nell'interpretare con moderno acume e senza lezii accademici la vita antica, giudicava excellentes tutte le composizioni del nostro, ma chiamava charmante quest'ultima, che ci risuscita in pieno splendore frasche e bambini di perfetta fioritura ellenica.
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