Pagina (353/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'arte ed i suoi critici non riconoscono per patria altro che il mondo. Ciò sia detto per confermare ancora una volta, che il giudizio della critica straniera sui lavori del Massarani si è, fino a questi ultimi tempi, conformata al giudizio della critica italiana. In questo accordo benedetto è la giustificazione de' temi e del genere presi a trattare dal nostro letterato-artista, se alcuno volesse pur qui dire che i suoi quadri così universalmente stimati fanno troppo dell'erudizione o filosofeggiano. Caso preveduto, poichè egli stesso, a ribattere in difesa d'altri sì fatta accusa, non si peritava di scrivere: «Si dica pure, come oggi ne corre l'andazzo, che Delaroche e Robert Fleuny nella storia, che Ary Scheffer e Flaudrin nella composizione filosofeggiano più che non abbiano dipinto; si accusi di prosaismo borghese il Vernet, e il Decamps, il Diaz e il Fromentin d'orientalismo fantastico; si getti la pietra, come troppi sogliono, a chi non giura sul nostro messale; la passionata indagine, la produttività infaticata, la stessa ubertosa molteplicità d'indirizzo e d'abbrivo, che l'arte odierna ha veduta da così gloriosa vigilia, stanno a testimoniarne la potenza. E chi si vede sott'occhi la stesa infinita del presente potrebbe, cred'io, contentarsi se, in una così grande esuberanza di mole e di numero, fosse per trovare tanta vitalità, quanta n'ebbe un passato che è d'ieri. Una cosa a ogni modo s'ha da cercare sopra tutte: quali siano le inclinazioni serie e schiette, se anche fra sè diverse, dell'arte contemporanea; e s'ha da procurare di capirle tutte con intelletto di amore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Massarani Delaroche Robert Fleuny Ary Scheffer Flaudrin Vernet Decamps Diaz Fromentin