Pagina (7/134)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E voi, dopo avere insegnato per cinquanta anni all'individuo che la Società è costituita per assicurargli l'esercizio dei suoi diritti, vorrete dimandargli di sacrificarli tutti alla Società, di sottomettersi, occorrendo, a continue fatiche, alla prigione, all'esilio, per migliorarla? Dopo avergli predicato per tutte le vie che lo scopo della vita è il benessere, vorrete a un tratto ordinargli di perder il benessere e la vita stessa per liberare il proprio paese dallo straniero, o per procacciare condizioni migliori a una classe che non è la sua? Dopo avergli parlato per anni in nome degli interessi materiali, pretendere che egli, trovando davanti a sé ricchezza e potenza, non stenda la mano ad afferrarle, anche a scapito dei suoi fratelli?
      Operai italiani, questa non è opinione venuta senza appoggio di fatti nella nostra mente; è storia, storia dei nostri tempi, storia le cui pagine grondano sangue del popolo. Interrogate tutti gli uomini che cangiarono la rivoluzione del 1830(1) in una sostituzione di persone ad altre persone, e, a modo d'esempio, fecero dei cadaveri dei vostri compagni di Francia, morti combattendo nelle tre giornate, uno sgabello alla propria potenza: tutte le loro dottrine, prima del 1830, erano fondate sulla vecchia idea dei diritti(2) non sulla credenza nei doveri dell'uomo. Voi li chiamate in oggi traditori ed apostati, e non furono che conseguenti alla loro dottrina. Combattevano con sincerità il governo di Carlo X, perché quel governo era direttamente nemico alla classe d'onde essi uscivano, e violava e tendeva a sopprimere i loro diritti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





Società Società Francia Carlo X