Chi può dire ad un uomo: segui a lottare per i tuoi diritti, quando lottare per essi gli costa più caro che non l'abbandonarli?
E chi può, anche in una società costituita su basi più giuste che non le attuali, convincere un uomo fondato unicamente sulla teoria dei diritti, ch'egli ha da mantenersi sulla via comune e occuparsi di dare sviluppo al pensiero sociale? Ponete che ei si ribelli; ponete che egli si senta forte e vi dica: rompo il patto sociale: le mie tendenze, le mie facoltà mi chiamano altrove; ho diritto sacro, inviolabile, di svilupparle, e mi pongo in guerra contro tutti: quale risposta potrete voi dargli stando alla dottrina? Che diritto avete voi di punirlo perché siete maggiorità, d'imporgli ubbidienza a leggi che non si accordano coi suoi desiderii, colle sue aspirazioni individuali? Che diritto avete voi di punirlo quand'ei le viola? I diritti appartengono eguali ad ogni individuo: la convivenza sociale non può crearne uno solo. La Società ha più forza, non più diritti dell'individuo. Come dunque proverete voi all'individuo ch'ei deve confondere la sua volontà colla volontà de' suoi fratelli nella Patria e nell'umanità? Col carnefice, colle prigioni? Le Società fin ora esistenti hanno fatto così. Ma questa è guerra, e noi vogliam pace: è repressione tirannica, e noi vogliamo educazione.
EDUCAZIONE, abbiamo detto; ed è la gran parola che racchiude tutta quanta la nostra dottrina. La questione vitale che s'agita nel nostro secolo è una questione di Educazione.
| |
Società Patria Società Educazione
|