I più tra voi guadagnano appena tanto da sostenere sé e la loro famiglia: come possono trovar mezzi per educarsi? La precarietà e le interruzioni del vostro lavoro vi fanno trapassare dalla eccessiva operosità alle abitudini dello sfaccendato: come potreste acquistar le tendenze all'ordine, alla regolarità, all'assiduità? La scarsezza del vostro guadagno sopprime ogni speranza di risparmio efficace e tale che possa un giorno giovare ai vostri figli o agli anni della vostra vecchiaia: come potreste educarvi ad abitudini d'economia? Molti fra voi sono costretti dalla miseria a separare i fanciulli, non diremo dalle cure - quali cure d'educazione possono dare ai figli le povere mogli degli operai? - ma dall'amore e dallo sguardo delle madri, cacciandoli, per alcuni soldi, ai lavori nocivi delle manifatture; come possono, in condizione siffatta, svilupparsi, ingentilirsi i sentimenti di famiglia? Non avete diritti di cittadini, né partecipazione alcuna d'elezione e di voto alle leggi che regolano i vostri atti e la vostra vita: come potreste avere coscienza di cittadini e zelo per lo Stato e affetto sincero alle leggi? La giustizia è inegualmente distribuita fra voi e l'altre classi: d'onde imparereste il rispetto e l'amore alla giustizia? La Società vi tratta senz'ombra di simpatia: d'onde imparereste a simpatizzare colla Società? Voi dunque avete bisogno che cangino le vostre condizioni materiali, perché possiate svilupparvi moralmente: avete bisogno di lavorare meno per poter consacrare alcune ore della vostra giornata al progresso dell'anima vostra: avete bisogno di una retribuzione di lavoro che vi ponga in grado di accumulare risparmi, d'acquietarvi l'animo sull'avvenire, di purificarvi sopra tutto d'ogni sentimento di reazione, d'ogni impulso di vendetta, d'ogni pensiero d'ingiustizia verso chi vi fu ingiusto.
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Stato Società Società
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