L'educazione s'indirizza alle facoltà morali; l'Istruzione alle intellettuali. La prima sviluppa nell'uomo la conoscenza dei suoi doveri; la seconda rende l'uomo capace di praticarli. Senza istruzione, l'educazione sarebbe troppo sovente inefficace; senza educazione l'istruzione sarebbe come una leva mancante d'un punto d'appoggio. Voi sapete leggere: che monta, se non sapete in quali libri si trovi l'errore, in quali la verità? Voi sapete, scrivendo, comunicare i vostri pensieri ai vostri fratelli: che importa, quando i vostri pensieri non accennassero che ad egoismo? L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male a seconda delle intenzioni colle quali s'adopra: consacrata al progresso di tutti, è mezzo di incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela. Oggi in Europa l'istruzione, scompagnata da un grado corrispondente di educazione morale, è piaga gravissima che mantiene l'ineguaglianza fra classe e classe d'uno stesso popolo e inchina gli animi al calcolo, all'egoismo, alle transazioni fra il giusto e l'ingiusto, alle false dottrine.
La distinzione fra gli uomini i quali vi offrono più o meno istruzione e quei che vi predicano educazione, è più grave che voi non pensate, e merita ch'io vi spenda alcune parole.
Due dottrine, due scuole, dividono il campo di quei che combattono per la libertà contro il dispotismo. La prima dichiara che la sovranità risiede nell'individuo: la seconda sostiene ch'essa vive unicamente nella società e prende a norma il consenso manifestato dalla maggioranza.
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Istruzione Europa
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