V'ho detto che il carattere fondamentale della legge è Progresso: progresso, indefinito, continuo d'epoca in epoca: progresso in ogni ramo d'attività umana, in ogni manifestazione del pensiero, dalla religione fino all'industria, fino alla distribuzione della ricchezza.
V'ho accennato quali sono i vostri doveri verso l'Umanità, verso la Patria, verso la Famiglia, verso Voi stessi. E ho desunto quei doveri dalle condizioni che costituiscono la creatura umana e ch'è obbligo vostro di sviluppare. Quelle condizioni, inviolabili in ogni uomo, sono: libertà, edificabilità, socialità, capacità, necessità di progresso. E da quei caratteri senza i quali non esiste uomo né cittadino, ho desunto i vostri diritti e le condizioni generali del Governo che voi dovete cercare alla Patria.
Non dimenticate mai quei principii. Vigilate a ciò che non siano violati mai. Incarnateli in voi. Sarete liberi e migliorerete.
Il lavoro ch'io ho impreso per voi sarebbe dunque compito, se una tremenda obbiezione non sorgesse dalle viscere della società com'è oggi ordinata contro la possibilità di compiere doveri, d'esercitar quei diritti: l'ineguaglianza dei mezzi.
Per compiere doveri, per esercitare diritti, sono necessari: tempo, sviluppo intellettuale, certezza di vita fisica.
Or, moltissimi fra voi non hanno in oggi questi elementi di progresso. La loro vita è una continua incerta battaglia per conquistare i mezzi di sostenere l'esistenza materiale. Non si tratta per essi di progredire; si tratta di vivere.
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