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      Non v'è quasi difficoltà che una volontà ferma mantenuta dalla coscienza di fare il bene, non superi. Voi potete contribuire coi vostri risparmi e dare al piccolo fondo primitivo un aiuto in danaro o un po' di materiale o qualche stromento da lavoro. Potete, mercé una condotta che frutti stima, raccogliere piccoli imprestiti da parenti o compagni, i quali diventerebbero semplicemente azionisti nell'associazione e non riceverebbe l'ammontare del loro imprestito che sugli utili dell'impresa. Per molte delle vostre industrie, nelle quali il prezzo delle materie prime è tenue, il capitale richiesto per iniziare il lavoro indipendente è piccola cosa. Lo avrete volendo. E sarà meglio per voi se la formazione di quel piccolo capitale sarà tutta vostra, frutto del sudore della fronte o del credito che avrete, operando bene, acquistato. Come le Nazioni serbano meglio la libertà che conquistarono col loro sangue, le vostre associazioni troveranno migliore e più prudente profitto dal capitale raccolto nella veglia e nell'economia che non da quello largito d'altra sorgente. È legge di cose. Le associazioni operaie che, in Parigi, nel 1848, ebbero, al loro fondarsi, sovvenzioni governative, prosperarono assai meno di quelle che formarono il capitale primitivo col sagrificio.
      Ma perch'io, amandovi davvero e non adulando servilmente a debolezze che sono o possono essere in voi, vi consiglio il sagrificio non scema il dovere in altrui. Gli uomini che le circostanze hanno forniti di ricchezze, dovrebbero intenderlo: dovrebbero intendere che la vostra emancipazione è parte d'un disegno di Provvidenza, e che si compirà inevitabilmente o con essi o contr'essi.


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Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





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