Pagina (42/1484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'avvenire dirà s'io antivedeva o sognava. Oggi il rivivere d'Italia, fidato a materialisti immorali celebrati grandi da un volgo ignaro e corrotto, condanna le mie speranze. Ma ciò ch'è morte agli altri popoli è sonno per noi.
      Da quell'idee io desumeva intanto che il nuovo lavoro dovea essere anzi ogni altra cosa morale, non angustamente politico: religioso, non negativo; fondato sui principî, non su teoriche d'interesse; sul Dovere, non sul benessere. La scuola straniera del materialismo aveva sfiorato l'anima mia per alcuni mesi di vita Universitaria; la Storia e l'intuizione della coscienza, soli criterî di verità, m'avevano ricondotto rapidamente all'idealismo de' nostri padri.
      Il mio processo era stato rimesso a una Commissione di Senatori in Torino, fra i quali non ricordo che il nome d'un Gromo. La promessa data al Cottin limitava tutte le testimonianze a mio danno a quella del carabiniere che m'avea veduto, collo stocco snudato, nella stanza dell'iniziato. Contro quella stava la mia; e s'equilibravano. Era chiaro ch'io doveva essere assolto. Avrei adunque avuto campo al lavoro.
      Fui difatti assolto dalla Commissione Senatoriale. Se non che il Governatore Venanson, odiato e odiatore in Genova, irritato dallo sfregio e pauroso della taccia di calunniatore che la popolazione, vedendomi libero, gli avrebbe avventato, corse a gettarsi ai piedi del re clementissimo, Carlo Felice, accertandolo che per prove fidate a lui solo io era colpevole e pericoloso, e il re clementissimo, commosso al dolore inquieto del Governatore, calpestò la sentenza dei giudici e i miei diritti ed il dolore muto de' miei genitori, e fece intimarmi che o mi scegliessi soggiorno, rinunziando a Genova, a ogni punto delle spiaggie liguri, a Torino e ad altre città d'importanza, Asti, Acqui, Casale o altra piccola città dell'interno - o ch'io andassi in esilio a tempo indefinito da prolungarsi o accorciarsi dalla volontà regia a seconda dei meriti o demeriti della mia condotta.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





Italia Dovere Universitaria Storia Commissione Senatori Torino Gromo Cottin Commissione Senatoriale Governatore Venanson Genova Carlo Felice Governatore Genova Torino Asti Acqui Casale