Oggimai la minaccia non basta. È d'uopo essere e mostrarsi scellerato; vivere e morire tiranno, porsi la benda sugli occhi, e inoltrarsi rotando la sciabola a destra e a sinistra. È d'uopo cacciar la maschera d'uomo e tuffarsi nel sangue.
Sire, farete voi questo? e facendolo, riescirete? e per quanto? E' vi son uomini, Sire, che han giurato di non riposarsi che nel sepolcro, o nella vittoria. Li spegnerete voi tutti? Soffocherete colle bajonette i moti popolari, ch'essi vi susciteranno?
Sire! il voto di Nerone tradiva l'impotenza della tirannide. Il sangue vuol sangue. Ogni vittima frutta il vendicatore. Mozzerete dieci, venti, cinquanta teste; insorgeranno a migliaja: l'idra della vendetta non si spegne nei popoli, come negl'individui; e il ferro del congiurato non è mai sì tremendo, come quando è aguzzato sulla pietra sepolcrale del martire.
O tenterete ridurli all'impotenza coll'arte? Dura e difficile impresa. Or comprate la plebe coll'oro, la milizia coi gradi. Cacciate i delatori nelle famiglie; addormentate col lusso e la corruttela le classi agiate dei cittadini; tenete viva la dissenzione fra l'uomo d'arme e l'uomo del popolo; esplorate i moti, le parole e i gesti; ma indefessamente, senza rallentare un istante, senza arrestarvi d'un passo davanti all'ombra dei traditi, perchè dove un minuto conceda agli schiavi d'intendersi, voi siete perduto. Ma, e l'anime di ferro che non riconoscono despota abbastanza potente per atterrirle, nè abbastanza ricco per comprarle; l'anime che non respirano se non un'idea, che non si vendono se non alla morte, non sono esse?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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Sire Nerone
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