Non v'è sorto dentro un pensiero: traggi, come Dio dal caos, un mondo da questi elementi dispersi; riunisci le membra sparte e pronuncia: È mia tutta e felice; tu sarai grande siccome è Dio creatore e venti milioni d'uomini esclameranno: Dio è nel cielo e Carlo Alberto sulla terra?
Sire! voi la nutriste cotesta idea; il sangue vi fermentò nelle vene quando essa vi si affacciò raggiante di vaste speranze e di gloria; voi divoraste i sonni di molte notti dietro a quell'unica idea; voi vi faceste cospiratore per essa. E badate a non arrossirne, Sire! Non v'è carriera più santa al mondo di quella del cospiratore che si costituisce vindice dell'umanità, interprete delle leggi eterne della natura. I tempi allora furono avversi; ma perchè dieci anni e una corona precaria avrebbero distrutto il pensiero della vostra gioventù, il sogno delle vostre notti? Dieci anni e una corona avrebbero ricacciata nel fango l'anima che passeggiava sui re dell'Europa? Onta a voi! La posterità perdona ogni cosa a un re fuorchè la viltà; e che cosa è l'uomo che può esser grande e non è? Quel concetto, Sire, è pur sempre il maggior titolo, l'unico forse che voi abbiate alla stima degli uomini italiani; e voi rinneghereste la parte che aveste in esso? Tutta l'Italia non sarebbe che illusa? E mentre ognuno crede che Carlo Alberto ambisce d'essere da più degli altri uomini, non avrebbe egli ambito che pochi anni di trono prima del tempo? Per Dio, Sire, che i dominatori de' popoli abbiano ad esser diseredati dalla natura di tutte quante le generose passioni?
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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