La parola unione fu similmente sostituita alla parola Unità, e il campo lasciato aperto ad ogni possibile ipotesi. D'eguaglianza non facevano motto o richiesti ne parlavano con modi sì incerti che ogni uomo poteva a seconda delle proprie tendenze interpretarla politica, civile, o semplicemente cristiana. Così senza porgere soddisfacimento ai dubbî che agitavano le menti, senza dire a quei ch'essa chiamava a combattere quale programma potrebbero offrire al popolo che doveva secondarli, la Carboneria s'era data ad affratellare. E aveva trovato in tutte le classi copia d'adepti, perchè in tutte era copia di malcontenti ai quali non si chiedeva se non di prepararsi a distruggere la condizione di cose esistenti e perchè il profondo mistero ond'erano ravvolti i menomi Atti della Setta affascinava la fantasia oltremodo mobile degli Italiani. Il presentimento delle esigenze di quella moltitudine d'affratellati ripartiti fra le spire della intricata molteplice gerarchia suggeriva l'adozione di numerosi, strani, incomprensibili simboli che celassero il vuoto delle dottrine; poi l'ingiunzione d'una cieca obbedienza ai cenni di capi invisibili. Ma era difesa contro quelle esigenze, più che mezzo d'azione; e però l'esecuzione delle prescrizioni procedeva fiacca e a rilento. La severità della disciplina era men di fatti che di parole.
La forza numerica della Società aveva a ogni modo raggiunto un grado di potenza ignoto a quante altre associazioni vennero dopo. Ma la Carboneria non aveva saputo trarne partito.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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