Il materialismo non può generare in politica se non la dottrina dell'individuo, buona forse ad assicurare - e appoggiandosi sulla forza - l'esercizio di alcuni diritti personali, ma impotente a fondare la nazionalità e l'associazione, ch'esigono fede in una unità d'origine, di legge, di fine: lo respingiamo. Noi dobbiamo tendere a rannodare la tradizione filosofica italiana dei secoli XVI e XVII, tradizione di sintesi e spiritualismo; a ravvivare le forti credenze, e risuscitare nel core degli italiani la coscienza dei fatti della nazione; a dar loro con quella coscienza coraggio, potenza di sagrificio, costanza, concordia d'opera."
E le Istruzioni politiche ripetevano:
Il partito più forte è il partito più logico. Non vi contentate d'un semplice senso di ribellione nei vostri; o d'incerte, indefinite dichiarazioni di liberalismo: chiedete a ciascuno la sua credenza e non accettate se non gli uomini la credenza dei quali è concorde colla vostra. Non fate assegnamento sul numero, ma sull'unità delle forze. Il nostro è un esperimento sul nostro popolo: ci rassegniamo alla possibilità di trovarci delusi nelle nostre speranze, ma non al pericolo di vedere sorgere tra noi la discordia il dì dopo l'azione. La vostra è bandiera nuova: cercatele sostenitori fra' giovani: è in essi entusiasmo, capacità di sagrificio, energia. Dire loro tutta quanta la verità, tutto ciò che vogliamo. Saremo certi d'essi s'accettano. Supremo errore del passato fu quello di fidare le sorti del paese agli individui più che ai principî: combattetelo: predicate fede, non nei nomi ma nelle moltitudini, nel diritto, in Dio.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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Istruzioni Dio
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