E scopo della protesta non è un tentativo di difesa inutile e impotente, nè un desiderio di movere a simpatia quei che soffrono essi pure gli stessi mali, ma il bisogno d'infamare davanti agli uomini il Potere che abusa della propria forza, di rivelare al paese, nel quale l'ingiustizia è commessa, le turpitudini di chi governa, d'aggiungere un documento a quelli sui quali un popolo presto o tardi condanna quei che lo tradiscono e lo disonorano.
Per queste ragioni io protesto.
I Giornali parlarono dell'Ordine che m'è dato dal Ministero Francese e dei motivi sui quali è fondato.
Io sono accusato di cospirare per l'emancipazione del mio paese, cercando di suscitarvi gli animi con lettere e stampati segretamente introdotti: sono accusato di mantenere corrispondenza con un Comitato repubblicano in Parigi, e d'avere avuto, io Italiano privo di relazioni e di mezzi e risiedente in Marsiglia, contatto pericoloso allo stato coi combattenti del chiostro di S. Mery.
Non respingerò io di certo la responsabilità della prima accusa. Se cercare di diffondere utili verità, per via di stampa, nella propria patria ha nome di cospirazione, io cospiro. Se l'esortare i propri concittadini a non addormentarsi nella servitù, a durare combattendola, a vegliare e afferrare, appena s'affacci, il momento propizio per conquistarsi nome di patria e Governo Nazionale, è cospirazione, io cospiro. Ogni uomo ha debito di cospirare per l'onore e la salute de' suoi fratelli. E nessun Governo che s'intitoli libero ha diritto di trattare come colpevole l'uomo che compie quel sacro dovere.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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