Metternich presentiva l'importanza del nostro lavoro e scriveva al Menz in Milano: J'ai besoin de deux éxemplaires complets de la Giovine Italia, dont cinq volumes ont paru jusq'ici. J'attends aussi toujours les deux exemplaires de la Guerra per Bande(23). La Società degli Apofasiméni coi suoi affiliati delle Romagne, diretta da Carlo Bianco si versava nelle nostre file; Carlo Bianco entrava membro del nostro Comitato. La Società dei Veri Italiani, che non s'era ancora, in quell'epoca, fatta regia, stringeva alleanza con noi. E le reliquie della Carboneria che s'agitavano tuttavia, membra disjecta, in alcune provincie Italiane, accettavano la nostra fede, e la nostra direzione. In Francia, capo supremo di quanti avevano, anteriormente a Luigi Filippo, dato il nome alla Carboneria, e corrispondente venerato delle fratellanze segrete in Germania e altrove, era il Buonarroti; e si poneva con me in contatto regolare e fraterno. E in contatto con me stavano gl'influenti delle nuove Associazioni repubblicane francesi, Goffredo Cavaignac, Armand Marrast e gli arditi uomini della Tribune, Armand Carrel e i tattici del National. Parole d'incoraggiamento ci venivano da Lafayette. Con noi erano i capi dell'emigrazione Polacca. L'elemento Italiano cominciava, mercè nostra, ad essere riconosciuto da quanti uomini di progresso lavoravano uniti o indipendenti in Europa elemento importante dell'avvenire. E in Italia erano uomini avversi, per istinto o paura, a ogni cosa che fosse moto: non moderati.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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