Gioberti, padre e pontefice anni dopo della malaugurata consorteria e insultatore sistematico di me e di tutti noi, accettava in Torino gli ordini del nostro lavoro e ci scriveva inneggiando: Io vi saluto, precursori della nuova Legge politica, primi apostoli del rinovato Evangelo:... io vi prenunzio un buon successo nella vostra impresa, poichč la vostra causa č giusta e pietosa, essendo quella del popolo, la vostra causa č santa, essendo quella di Dio... Ella č eterna e perņ pił duratura della forma antica di quello, il quale diceva: Dio e il prossimo; ma ora dice per vostra bocca e del secolo: Dio e il Popolo... Noi ci stringeremo alla vostra bandiera e grideremo Dio e il Popolo, e studieremo di propagar questo grido... Combatteremo eziandio certi falsi amatori di libertą, che vogliono questa senza il popolo o contro il popolo, malaccorti od ingiusti; certi odiatori delle antiche aristocrazie... che, facendo rivoluzioni, intendono a traslocare il potere in sč stessi divisi dal popolo, anzi che farsi popolo e restituirgli i diritti rapiti: certi che vilipendono e bistrattano il popolo con nomi spregevoli ed abborriti, con angherie, con soprusi, ed aggravano il suo giogo colla stessa mano, con cui tentano schermirsi da quello dei nobili e dei tiranni... Io vi prometto francamente una costante disposizione e un vivo desiderio di morire con voi, se v'č d'uopo, per la comune patria(24).
L'ordinamento dell'Associazione era, a mezzo il 1833, potente davvero e segnatamente in Lombardia, nel Genovesato, in Toscana, negli Stati Pontificī. L'anima dell'Associazione Toscana era in Livorno, dove Guerrazzi, Bini ed Enrico Mayer eran operosissimi e inspiravano Pisa, Siena, Lucca, Firenze.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Torino Legge Evangelo Dio Dio Dio Popolo Dio Popolo Associazione Lombardia Genovesato Toscana Stati Pontificī Associazione Toscana Livorno Guerrazzi Bini Enrico Mayer Pisa Siena Lucca Firenze
|