Le caserme erano chiuse ai borghesi, custodite e vegliate(25). E a render vano ogni tentativo d'accordo tra i cittadini e l'esercito, la Gazzetta Ufficiale stampava che le carte sequestrate provavano come i cospiratori professassero l'ateismo; come per distruggere il trono e l'altare intendessero giovarsi d'ogni mezzo il più orrendo dal pugnale all'incendio; come veleno in copia fosse stato trovato nelle stanze di due ufficiali; come in Chambery fossero preparate le mine a fare esplodere la polveriera situata a ridosso delle caserme, e la città di Torino fosse devota alle fiamme e decretata in Genova guerra di vespri contro i soldati piemontesi: arte nefanda di Governi immorali ch'io vidi ripetersi in Genova nel 1857, quando ci preparavamo ad ajutare l'ardita impresa di Carlo Pisacane sulle terre meridionali. Poi, se un fatto isolato di vendetta o d'irrefrenabile ira ha luogo nelle nostre file, gli uomini servi di Governi siffatti si fanno vermigli in volto e accusano noi tutti di teoriche del pugnale, come se il pugnale della calunnia che mira a spegnere l'onore e l'anima fosse da meno di quello che ferisce il corpo. E lo sciagurato che, falsando il nostro principio, vibra il coltello contro il nemico, è non foss'altro solo e senza mezzi per proteggersi da lui o punirlo altrimenti: i Governi che avventano sistematicamente l'arme certa della calunnia contro i perseguitati e pongono, come gli Irochesi, l'insultatore accanto al carnefice, hanno a difendersi, potenza di ricchezza, di prigioni e d'eserciti.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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