La filosofia e l'economia politica introdussero il cosmopolitismo tra noi. Il cosmopolitismo predicò l'eguaglianza dei diritti per ogni uomo, qualunque ne fosse la patria: predicò la libertà del commercio: ebbe interpreti politici in Anacarsi Clootz e altri oratori nella Convenzione: creò una Letteratura col romanticismo; e fece in ogni cosa ciò che fanno generalmente le opposizioni: esagerò le conseguenze d'un principio giusto in sè, e non vedendosi intorno che nazionalità regie e patrie senza popoli, negò Patria e Nazione: non ammise che la terra e l'uomo.
D'allora in poi, il popolo entrò sull'arena.
Oggi, di fronte a quel nuovo elemento di vita, tutto è mutato. Il romanticismo, il mercantilismo, il cosmopolitismo, sono passati, come ogni cosa che ha compito la propria missione. La nazionalità dei re non ha più sostegno che nella cieca forza e rovinerà inevitabilmente un dì o l'altro. Il nazionalismo dei popoli va rapidamente spegnendosi condannato dall'esperienza e dalle severe lezioni che i tentativi di rigenerazione, impresi isolatamente e governati dall'egoismo locale, fruttarono. Il primo popolo che si leverà, in nome della nuova vita, non ammetterà conquista fuorchè dell'esempio e dell'apostolato del vero. Il periodo del cosmopolitismo è ovunque compito: comincia il periodo dell'UMANITÀ.
Or l'Umanità è l'associazione delle Patrie: l'Umanità è l'alleanza delle Nazioni per compire, in pace e amore, la loro missione sulla terra: l'ordinamento dei Popoli, liberi ed uguali, per movere senza inciampi, porgendosi ajuto reciproco e giovandosi ciascuno del lavoro degli altri, allo sviluppo progressivo di quella linea del pensiero di Dio ch'egli scrisse sulla loro culla, nel loro passato, nei loro idiomi nazionali e sul loro volto.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Anacarsi Clootz Convenzione Letteratura Patria Nazione Umanità Patrie Umanità Nazioni Popoli Dio
|