E in questo progresso, in questo pellegrinaggio che Dio governa, non avrà luogo nimicizia o conquista, perchè non esisterà uomo-re o popolo-re, ma solamente una associazione di popoli fratelli con fini e interessi omogenei. La legge del Dovere accettata e confessata sottentrerà a quella tendenza usurpatrice dell'altrui diritto che signoreggiò finora le relazioni fra popolo e popolo e non è se non l'antiveggenza della paura. Il principio dominatore del diritto pubblico non sarà più indebolimento d'altrui, ma miglioramento di tutti per opera di tutti, progresso di ciascuno a pro' d'altri. È questo il futuro probabile e a questo devono ormai tendere tutti i nostri lavori.
Ma pretendere di cancellare il sentimento della Patria nel core dei popoli - di sopprimere in un subito le nazionalità - di confondere le missioni speciali assegnate da Dio alle diverse tribù dell'umana famiglia - di curvare sotto il livello di non so quale cosmopolitismo le varie associazioni schierate a gerarchia nel disegno provvidenziale, e romper la scala per la quale l'Umanità va salendo all'Ideale - è un pretendere l'impossibile. I lavori diretti a quel fine sarebbero lavori perduti; non riuscirebbero a falsare il carattere dell'Epoca che ha per missione d'armonizzare la Patria coll'Umanità, ma ritarderebbero la vittoria. Il patto dell'Umanità non può essere segnato da individui, ma da popoli liberi, eguali, con nome, coscienza di vita propria e bandiera. Parlate loro di Patria, se volete ch'essi diventino tali, e stampate a caratteri splendidi sulla loro fronte il segno della loro esistenza, il battesimo della Nazione.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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