Lungo quell'Alpi si stende una fratellanza di tradizioni popolari, di leggende, d'abitudini indipendenti e di costumanze che accenna a una missione speciale. Nel riparto territoriale futuro d'Europa, la Confederazione Elvetica dovrebbe trasformarsi in Federazione dell'Alpi, e affratellandosi da un lato la Savoja, dall'altro il Tirolo Tedesco e possibilmente altre terre, stendere una zona di difesa tra Francia, Germania e l'Alpi Elvetiche e nostre. È l'idea ch'io cercai di diffondere e che, dovrebbe, parmi, dirigere quanti guardano con ingegno severo all'avvenire delle Nazioni. Oggi, gli uomini della monarchia l'hanno fatta, cedendo la Savoja alla Francia, retrocedere d'un passo. Nondimeno chi sa gli eventi tenuti in serbo dalla crisi trasformatrice che i tempi inevitabilmente e rapidamente maturano?
Ma quando si fondava la Giovine Svizzera, la Nazione conservatrice in Europa della forma repubblicana, era infiacchita, anneghittita dal difetto di coesione interna, e quindi da un senso di debolezza servile che la condannava, verso l'Europa dei re, a una politica ignominiosa e suicida di concessioni, della quale dovevamo non molto dopo sperimentare gli effetti. Lasciando da banda le cause morali che intiepidendo negli animi ogni fede collettiva e il concetto del Dovere che ha base in essa, li sospinge oggi su tutta quanta l'Europa a ravvilupparsi più o meno in un manto d'indifferenza atea fra il bene e il male, quel senso di debolezza era conseguenza diretta del vizio fondamentale mantenuto ostinatamente nella Costituzione Svizzera; la mancanza di Rappresentanza della Nazione.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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