L'autorità Federale manca di relazione diretta coi cittadini, e di forza per costringere i violatori de' suoi Decreti. Il sistema aristocratico, assurdo, di rappresentanza mantiene un principio funesto d'ineguaglianza nel core della Nazione, e semina rancori e gelosia tra Cantone e Cantone. La Confederazione non ha coscienza d'unità Nazionale. I Cantoni si toccano, non s'associano. Il diritto civile, la legislazione penale, la fede politica, si mantengono troppo diversi. E se non fosse il vigore che spetta naturalmente all'istituzione repubblicana, la Svizzera, mercè l'arti dei Governi che la circondano, sarebbe da lungo caduta nell'anarchia o nell'agonia lenta e disonorevole dell'impotenza.
Ho accennato queste cose per rendere ragione a un tempo dell'intento e del diritto della Giovine Svizzera. Congiurare per congiurare fu in passato vezzo di molti, non mio. Frammischiarsi deliberatamente nelle faccende interne d'una Nazione straniera è materia grave e pericolosa. Ma quando un vizio politico genera conseguenze Europee come le capitolazioni militari a servizio del dispotismo, concessioni ecclesiastiche a Roma papale, potenza all'ordine de' Gesuiti e violazioni perenni del Diritto d'Asilo, ogni uomo che crede potersi inframmettere utilmente a combatterlo, deve farlo. La libertà è diritto Europeo. L'arbitrio, la tirannide, l'ineguaglianza non possono esistere in una Nazione senza nuocere alle altre. I Governi lo sanno, ed è tempo che noi lo impariamo.
La Giovine Svizzera ebbe missione di combattere i vizî accennati; e se l'una o l'altra delle loro conseguenze sparì o è presso a sparire l'apostolato fondato da noi non v'ebbe parte.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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