La Vita è Missione. Ogni altra definizione è falsa e travia chi l'accetta. Religione, Scienza, Filosofia, disgiunte ancora su molti punti, concordano oggimai in quest'uno: che ogni esistenza è un fine: dove no, a che il moto? a che il Progresso, nel quale cominciamo tutti, a credere come in Legge della Vita? E quel fine è uno: svolgere, porre in atto tutte quante le facoltà che costituiscono la natura umana, l'umanità, e dormono in essa, e far sì che convergano armonizzate verso la scoperta e l'applicazione pratica della Legge. Ma gli individui hanno, a seconda del tempo e dello spazio in cui vivono e della somma di facoltà date a ciascuno, fini secondarî diversi, tutti sulla direzione di quell'uno, tutti tendenti a svolgere e associare più sempre le facoltà collettive e le forze. Per l'uno è giovare al miglioramento morale e intellettuale dei pochi che gli vivono intorno; per un altro, dotato di facoltà più potenti o collocato in più favorevoli circostanze, è promovere la formazione d'una Nazionalità, la riforma delle condizioni sociali in un popolo, lo scioglimento d'una questione politica o religiosa. Il nostro Dante intendeva questo più di cinque secoli addietro, quand'ei parlava del gran Mare dell'Essere, sul quale tutte le esistenze erano portate dalla virtù divina a diversi porti. Noi siamo giovani ancora di scienza e virtù, e una incertezza tremenda pende tuttavia sulla determinazione dei fini singolari, verso i quali dobbiamo dirigerci. Basti nondimeno la certezza logica della loro esistenza; e basti il sapere che parte di ciascun di noi, perchè la vita sia tale e non pura esistenza vegetativa o animale, è il trasformare più o meno, o tentare di trasformare, negli anni che ci sono dati sulla terra, l'elemento, il mezzo, nel quale viviamo, verso quell'unico fine.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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