Bastava per me, non per altri increduli d'ogni violazione di ciò che chiamano lealtà britannica e che accoglievano con sorriso ironico i miei sospetti. I timbri così sovrapposti lasciavano mal discernere le due ore diverse e serbavano apparenza di lavoro affrettato e data illeggibile. Ideai d'impostare io stesso all'uffizio centrale lettera diretta a me, calcolando l'ora tanto che il primo timbro dovesse portare la cifra 10. Or dopo avere ricevuto quel timbro, le lettere a me dirette erano, per ordine superiore, raccolte e mandate a un uffizio segreto dov'erano aperte, lette, risuggellate, poi rinviate al postiere incaricato della distribuzione nella strada ov'io allora viveva, ch'era Devonshir Street, Queen square. Quel nefando lavoro consumava due ore a un dipresso; e il timbro da sovrapporsi alla cifra 10 dovea quindi portare il 12 che, per quanto facessero lasciava visibile parte dello zero del 10. Chiarito quel punto, raccolsi altre prove. Feci impostare, in presenza di due testimonî inglesi e ripetutamente, alla stessa ora e allo stesso ufficio postale, due lettere, una delle quali era diretta al mio nome, l'altra a un nome fittizio, ma alla stessa casa: i testimonî venivano ad aspettare con me la distribuzione; e accertavano con dichiarazione scritta come la lettera che portava il mio nome giungesse invariabilmente due ore più tardi dell'altra. In altre lettere a me dirette racchiusi granellini di sabbia o semi di papavero; e li trovammo, aprendo con cura, smarriti. Istituimmo una serie d'esperimenti intorno ai suggelli, scegliendo i più semplici e segnati di sole linee, poi collocandoli sì che le linee cadessero sulla lettera ad angolo retto; e ci tornarono identici di forma, ma colle linee piegate lievemente ad angolo acuto.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Devonshir Street Queen
|