Giacomo Durando predicava le tre o cinque Italie a beneplacito dei principi volonterosi. Mamiani era centro in Genova d'apostolato federativo. Gioberti proponeva in una lettera del 16 marzo 1847 a Pietro Santarosa che "s'ottenesse dall'Austria con rimostranze un mutamento di politica in Lombardia tanto che pacificata colla dolcezza e colle riforme, potesse poi, con agio e tempo, ricevere d'accordo coi potentati un assetto definitivo." Cavour proponeva, non molto prima che Garibaldi scendesse nel regno, patti e alleanza al Borbone. L'assenza d'ogni fede unitaria nei moderati è fatto documentato che la storia dei tempi, quando sarà imparzialmente scritta, registrerà; nè le millanterie machiavelliche dei giorni posteriori all'unità conquistata dal popolo varranno a cancellarlo.
E un altro fatto, conseguenza di questo primo e troppo trascurato finora, verrà registrato dalla storia, base e scorta all'intelletto degli eventi di tutto il periodo; ed è il dualismo perenne tra l'azione, generatrice d'ogni mutamento importante, dell'elemento popolare nostro e l'influenza, potente unicamente a menomare, a sviare dal segno quei mutamenti, esercitata dai moderati. Oggi, a udirli, diresti avessero fatto l'Italia e promosso col loro metodo quanto ebbe luogo negli ultimi quindici anni. Ma quando il tempo e l'Italia rinsavita avranno imposto silenzio al cicalìo di gazzette vendute e alle calunnie e alle lodi sfacciate, i fatti e le inesorabili date diranno che dall'amnistia papale infuori, ogni concessione di principi, ogni passo mosso innanzi dal paese originò dall'azione, avversata dai moderati, del popolo, dai moti di piazza com'essi sprezzando dicevano.
| |
Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
|
|
Durando Italie Genova Pietro Santarosa Austria Lombardia Cavour Garibaldi Borbone Italia Italia
|