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      Quindi, troncato l'avvenire italiano - troncata, per un mezzo secolo, la grandezza italiana - troncato, forse per sempre - io non cesserò mai di ripeterlo a voi caldo e intelligente italiano - il primato morale italiano sulla civiltà dell'Europa. Pure, se a fronte d'una quasi impossibilità di sorgere come vogliamo, si mostrasse una certezza, una speranza fondata di sorgere come possiamo! Ma noi abbiamo spiato bene addentro il pensiero dell'Europa monarchica. Abbiamo esplorato tutte le vie di miglioramento. Non ve n'è una fondata sulle mire dei governi. Siamo soli, o coi popoli.
      L'Europa è in oggi un campo d'audacia pel partito repubblicano; un campo d'astuzia pel partito monarchico dove la forza delle cose ha strappato le concessioni; un campo di ferocia dove il dispotismo regna sicuro.
      L'Austria e la Russia rappresentano quest'ultimo. La Francia e la Spagna l'altro.
      L'Inghilterra nulla rappresenta nel sistema europeo. Il principio motore del governo non è mutato. È l'egoismo nazionale, commerciale - e non altro. Da Canning in giù, uomo mal noto ai buoni, e che in più cose gode di fama usurpata, non v'è grado di progresso verso idee d'equilibrio europeo. V'è una lotta segreta ma vivissima interna tra l'aristocrazia e il popolo, che assorbe ogni cosa. L'alleanza colla Francia è nulla, è parola cacciata a illudere i due popoli - null'altro. Quando il governo inglese ebbe voce che si tenterebbero reazioni Carliste in Francia, cacciò il partito whig e spinse il tory. Il nome di Wellington rappresentante il dispotismo nella sua brutalità militare, fu posto innanzi.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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