.... gli hanno fatto legge di durare nella benevolenza, nelle parole della gratitudine e della fiducia. Più in là non vedo per quanto io mi faccia...... Ho taciuto sempre per non essere accusato di nuocere a progetti ignoti e ho studiati attentamente gli atti, le parole del papa e degli scrittori moderati. Per questi ultimi ho spesso arrossito; ma nel papa, io lo ripeto, non ho potuto vedere che l'uomo buono, senza una fede, tentennante fra l'Austria e le proprie tendenze, senza una sola delle intenzioni italiane ch'altri ha voluto vedere ne' suoi primi atti. S'io m'inganno, il primo fatto che mi smentirà mi troverà pronto a ravvedermi. Ma fino a quel fatto, dov'è la bandiera di Pio IX? Dov'è la bandiera italiana senza la quale io non intendo unione possibile ed efficace? Io invecchio e non posso facilmente farmi entusiasta di sogni e di sogni, dato che tali fossero, pericolosi.......
Non approvo la strategìa che m'indicate in poche linee, ma prima di dirvi il perchè, vorrei farvi intendere che il mio non approvarla non parte da spirito di liberalismo cospiratore. La cospirazione non è per me un principio, è un tristissimo fatto, un derivato d'una condizione di cose che la rende indispensabile. Tutte le mie tendenze individuali stanno per la pubblicità e voi dovreste farmi giustizia e ricordare che lasciandomi spesso tacciare di imprudenza, ho aggiunto fino dalle prime mosse la pubblicità al lavoro segreto; che la Giovine Italia si mise subito in aperto contrasto colla vecchia Carboneria fissa a voler procedere in tutto e per tutto nell'ombra; che da noi si fece segretamente quello che non poteva farsi pubblicamente, ma che inalzammo una bandiera e ci cacciammo a tenerla levata a viso aperto e come predicatori di principî. Se v'è chi m'apra una via di predicare unità di nazione in Italia, io lo benedirò e verrò immediatamente in Italia.
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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano pagine 1484 |
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